OMS e Ministero della Salute raccomandano la riduzione dell’assunzione di sale.

 

In casa, al ristorante, in mensa siamo abituati a vedere la saliera in tavola pronta ad essere utilizzata se al primo assaggio la pietanza di turno ci sembra insipida.

Una abitudine che per la nostra salute dovremmo cercare di abolire; la raccomandazione della comunità scientifica è quella di rispettare il più possibile i quantitativi di sale giornalieri consigliati da OMS (Organismo Mondiale di Sanità).

5 grammi pari a un cucchiaino da caffè è quanto ognuno di noi dovrebbe assumere quotidianamente di sale; in Italia abbiamo una media di 10 gr al giorno, il doppio di quanto raccomandato.

L’OMS ha come obiettivo quello di riuscire a far ridurre il consumo di almeno il 30% nei prossimi anni ed entro il 2025.

Il consumo di sale o, meglio, l’eccesso è particolarmente dannoso per la nostra salute; ogni giorno creiamo un piccolo danno che si avvertirà a lungo andare e quindi senza possibilità di rimedio.

Il danno più comune è sicuramente l’aumento della pressione arteriosa con le conseguenze che tutti sappiamo.

Il sale è già presente nella maggioranza degli alimenti che consumiamo sia come esaltatore di sapidità e sia come conservante; circa il 65% del consumo giornaliero di sale deriva dall’assunzione del cibo che acquistiamo ed il rimanente 35% deriva dall’aggiunta di sale che comunemente si fa cucinando.

I vari governi si stanno prodigando proponendo leggi che prevedano la riduzione drastica dei limiti quantitativi di sale che devono essere nei prodotti che acquistiamo ma occorre anche la consapevolezza del consumatore a ridurne il consumo.

E’ solo una questione di abitudine e se fin da piccoli, soprattutto nel primo anno di vita, si riuscisse ad evitare il sale, saremmo molto meno soggetti ad assaporare cibi salati.

Porre rimedio comunque non è impossibile è solo una questione di abitudine se ogni giorno riuscissimo a rinunciare ad aggiungere quel “pizzico” di sale in più in breve tempo potremmo essere in grado di rispettare le dosi consigliate, ma bisogna iniziare subito il 2025 è più vicino di quanto si pensa.

 

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