Memoria e funzioni cognitive

E’ possibile in maniera naturale migliorare la concentrazione e la memoria con l’assunzione di determinate sostanze che come dimostrato dalla letteratura scientifica sono in grado di contrastare perdite cognitive e di memoria correlate a stress e stati d’ansia.

Nello specifico la pianta bacopa è utilizzata nella medicina ayurvedica per “tonificare il cervello” e già nell’antichità tale pianta era conosciuta per lenire ansia, depressione e insonnia, ma è stata dimostrata anche la proprietà di stimolare la neurotrasmissione e quindi migliorare la funzione cerebrale, l’apprendimento e la concentrazione.

Gli studi più recenti hanno confermato le proprietà di questa pianta asiatica; infatti la Bacopa Monnieri deve le sue proprietà alla presenza di composti bioattivi chiamati bacosidi, che sono dei saponini triterpenici con effetti neuroprotettivi e neurostimolanti. I bacosidi agiscono su diversi meccanismi coinvolti nella funzione cerebrale, tra cui:

neurotrasmissione: i bacosidi aumentano i livelli di neurotrasmettitori come l’acetilcolina, il GABA e la serotonina, che sono essenziali per la comunicazione tra i neuroni e per regolare l’umore, l’attenzione, il sonno e l’apprendimento.

neurogenesi: i bacosidi stimolano la formazione di nuovi neuroni e sinapsi nel cervello, in particolare nell’ippocampo, la regione deputata alla memoria e all’apprendimento

neuroprotezione: i bacosidi proteggono i neuroni dallo stress ossidativo e dall’infiammazione, che sono due fattori che possono danneggiare le cellule cerebrali e causare il declino cognitivo.

modulazione dell’espressione genica: i bacosidi influenzano l’espressione di alcuni geni coinvolti nella plasticità cerebrale e nella memoria a lungo termine.

La Clitoria favorisce il contrasto di stati di tensione localizzati, il rilassamento, il benessere mentale e stimola la memoria

La Centella Asiatica favorisce la Memoria e le Funzioni Cognitive; gli studi scientifici più recenti hanno individuato nella centella asiatica la capacità di supportare la crescita neuronale, favorendone la ramificazione dendritica; questi effetti sarebbero collegati principalmente dalla capacità di attivare una specifica classe di proteine, chiamate MAPK, che determinano il rilascio, nel cervello, di uno specifico fattore neurotrofico chiamato BDNF.