allergie oculari

Allergie oculari dalla diagnosi al trattamento

La primavera è forse la stagione più attesa dell’anno, il suo arrivo segna temperature più gradevoli, la natura rifiorisce dopo il rigido inverno ma, come capita spesso nella vita, la primavera per una popolazione sempre più estesa, è foriera di più o meno gravi fastidi essendo correlata al ritorno dei sintomi tipici delle allergie oculari.

Proprio la rifioritura di diverse piante in primavera è la causa di problemi respiratori, riniti, occhi rossi ed eccessiva lacrimazione che sono alcuni dei più frequenti sintomi che contraddistinguono l’allergia stagionale.

Gli studi riferiscono che il trend delle persone che soffrono di allergie è in continua crescita, soprattutto tra la popolazione più giovane e attualmente possiamo affermare che circa il 40% della popolazione complessiva è affetta da questa patologia.

In questo contesto ci occuperemo principalmente di un disturbo tipico che affigge gli occhi ossia la congiuntivite allergica sempre più frequente e con picchi di incidenza maggiori nella tarda infanzia e nella prima adolescenza.

Cos’è la congiuntivite allergica?

Si tratta di una risposta immunitaria di ipersensibilità IgE-mediata a livello della congiuntiva scatenata da esposizione ad allergeni ambientali (pollini, pelo di animale, o sostanze simili che stimola la degranulazione dei mastociti con il rilascio di istamina, fino all’attivazione della cascata infiammatoria

Con il temine generico congiuntivite allergica si comprende sia la cosiddetta la congiuntivite allergica stagionale (SAC), forma più comune con picchi acuti in determinati periodi dell’anno, che la congiuntivite allergica perenne (PAC).

Nelle forme stagionali, tipicamente primaverili gli allergeni scatenati la reazione allergica sono i pollini, l’erba e le graminacee. Nelle allergie perenni, ossia non dipendono da un particolare periodo dell’anno, gli allergeni tipici sono gli acari della polvere e il pelo degli animali domestici.

Quali sono i sintomi delle congiuntiviti allergiche?

I sintomi clinici delle congiuntiviti allergiche sono di vario grado e vanno dal bruciore oculare, tendenza a strizzare gli occhi nelle situazioni più moderate e segni più evidenti come gonfiore palpebrale, rossore oculare, abbondante lacrimazione e sensazione di corpo estraneo o prurito nelle forme più acute.

La SAC è associata spesso a rinite con secrezioni continue; il soggetto tende a strizzare gli occhi spesso e la parte cutanea sub-palpebrale appare spesso più scura, simili a delle occhiaie dovute alla congestione del tessuto congiuntivale.

I consigli contro le allergie primaverili

E’ importante sottoporsi ai test allergici in modo da conoscere nello specifico gli allergeni che sono la causa scatenante dei disturbi sia oculari che respiratori. In questo modo conoscendo i periodi di fioritura (calendario pollinico) ci si può maggiormente proteggere cercando di evitare di uscire nelle ore più calde, quando la concentrazione dei pollini è maggiore; molti non lo sanno ma la pioggia facilita la liberazione di allergeni da pollini e pertanto sarebbe utile non esporsi nella fase iniziale di un temporale.

Il naso è un filtro naturale e quindi respirare con il naso e non con la bocca può aiutare a “pulire” l’aria che si respira; in auto meglio tenere i finestrini chiusi e utilizzare l’aria condizionata che è dotata di specifici filtri.

Importante sciacquare con acqua sia le narici che gli occhi, in modo da detergere le parti che trattengono gli allergeni.

I consigli del medico

Gli oculisti consigliano di evitare o minimizzare lo sfregamento degli occhi, poiché l’azione meccanica esaspera l’irritazione oculare, oltre ad essere un ulteriore veicolo per autoinoculare allergeni, peggiorando quindi lo stato infiammatorio.

A queste norme di comportamento va poi associata una terapia farmacologica che varia a seconda della gravità dei casi tuttavia il primo consiglio è quello di utilizzare lacrime artificiali in modo da “lavare” la superficie oculare dagli allergeni che si sono depositati; tale operazione è possibile farla anche più volte durante la giornata.

Nei casi più acuti il medico potrà prescrivere farmaci topici o sistemici antistaminici e cortisonici.

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